G. Callido (1765) - Venezia, Chiesa di S. Trovaso

L’organo di S. Trovaso risale al 1765. È il terzo strumento realizzato da Callido a Venezia dopo quelli di S. Polo e S. Giuliano. Delle spese per la sua costruzione (complessivamente 2000 ducati) si fece interamente carico la Confraternita del Santissimo Sacramento, oltre alle spese previste per tre persone deputate alla conservazione dello strumento: l’organista, l’organaro e il follista. Oltre alla Confraternita del Santissimo Sacramento, a far uso dell’organo c’erano pure altre associazioni religiose che pagavano per l’utilizzo dello strumento.
Tra il 1847 e il 1855 la chiesa subì radicali restauri e tra le carte dell’archivio parrocchiale è presente una richiesta di rimozione dell’organo per salvarlo dal deterioramento che i lavori in corso potevano arrecargli, ma non si sa se ciò sia avvenuto. Di certo il 21 novembre 1856 la ditta Giacomo e figli Bazzani propose al parroco, tramite il maestro Nicolò Coccon, allora musicista di spicco nell’ambiente veneziano, un progetto che comportava, tra l’altro, l’aggiunta dei registri di Trombe Reali al Pedale, Clarone bassi e Trombe dolci soprani al Grand’organo, la sostituzione della Pedaliera, delle tavole dei registri e del precedente sistema di unione a cassetto delle tastiere (rimpiazzato con un sistema a pedale).
Il 2 gennaio 1901, a 40 anni dall’intervento, la ditta Bazzani sollecitò un altro intervento, per provvedere alla riparazione dei danni causati dalla polvere e dai topi su uno dei più celebri strumenti di Venezia. Non si sa se la ditta Bazzani abbia eseguito quest’ultimo intervento; sappiamo invece che dagli anni Sessanta la Soprintendenza ai Beni Artistici, presa coscienza del pregio dello strumento, pose il vincolo di tutela e dopo quasi un trentennio di ripetuti tentativi, tra il 1990 e il 1992 affidò all’organaro Alfredo Piccinelli di Padova il restauro dell’organo.
L’intervento di Piccinelli ha rispettato in gran parte le aggiunte dei Bazzani. Sono state in questa occasione eliminate le gelosie del Secondo Organo, ripristinati i registri di Cornetta, precedentemente sostituiti dal registro di Ottavino in entrambi gli organi. Il registro di Clarone al Pedale è stato sostituito con un registro di Trombe Reali, di ispirazione callidiana. E’ stata inoltre eseguita la ricostruzione dei Tromboncini.

Prospetto a cuspide, con ali convergenti composto di 25 canne di stagno del Principale, da Fa-1. Tromboncini alla base. Due tastiere, con prima ottava corta, di 57 tasti (Do-1 – Do5). Nell’Organo Grande reale da Fa-1 (Do-1, Re-1, Mi-1 ripetono le note dell’ottava superiore). Nell’Organo Piccolo reale da Do1 (le note della prima ottava, Do-1 – Si-1 ripetono le note dell’ottava superiore). Le tastiere sono incorniciate da modiglioni ondulati e verniciati di nero con listello e cornici frontali; tasti diatonici ricoperti di bosso con frontalini ricoperti a lunetta, cromatici di ebano. Pedaliera, con prima ottava corta, a leggio, di 20 pedali relativamente lunghi di noce (Do1 – Do3), punte dei cromatici ricoperte di ottone. Il pedale Si2 aziona la Terza Mano, il Do3 il tamburo. Registri azionati da tiranti con pomelli verniciati di nero posti in colonne ai lati delle tastiere; denominazione su cartellini a stampa con caratteri maiuscoli.

Disposizione fonica

Primo organo
Principale bassi [12']
Principale soprani
Ottava
Decimaquinta
Decimanona
Vigesima
Vigesimasesta
Vigesimanona
Voce umana
Flauto in VIII
Flauto in XII
Clarone bassi
Trombe dolci soprani
Seconda cornetta
Tromboncini bassi
Tromboncini soprani
Secondo organo
Principale soprani
Principale bassi
Ottava bassi
Ottava soprani
Decimaquinta
Vigesimaseconda
Flauto bassi [4']
Flauto soprani [4']
Cornetta
Violoncello bassi
Violoncello soprani

B. Pasquini, Introduzione e Pastorale (Nicolò Sari, organo)

Bach/Vivaldi, Concerto in re maggiore BWV 972

Info tecniche:

Costruzione:

1763 - 1765

Opus:

16-17

Restauri

  • Alfredo Piccinelli (1992)

Referente

Nicolò Sari, organista
+393474030538

Luogo

Venezia
Campo San Trovaso
Strumento successivo di Gaetano Callido Strumento precedente di Gaetano Callido