G. Callido (1767) - Feltre (BL), Duomo dei Ss. Pietro e Paolo

L’organo della chiesa concattedrale di Feltre fu costruito da Gaetano Callido nel 1767, come riportato nel catalogo da lui stesso redatto dove lo strumento figura ai numeri 37 - 38: Feltre Cattedrale Organo doppio con tutti strumenti piedi 12. La posa in opera avvenne tra il 1767 e il 1768, riutilizzando la cassa monumentale del precedente organo Barbini del 1763.

Interventi di manutenzione furono effettuati negli anni successivi dallo stesso Gaetano Callido nel 1769, 1772, 1775 e 1794 e dai suoi figli nel 1826. Dal 1831 al 1865 fu poi l’organista Luigi Jarosch ad occuparsi personalmente della manutenzione dello strumento, coadiuvato da artigiani locali. Un lavoro ai mantici fu in seguito effettuato dall’organaro Giuseppe Giacobbi, mentre più incisivo fu l’intervento compiuto nel 1858 dall’organaro vicentino Giovanni Battista De Lorenzi, che modificò alcuni registri in funzione del mutato gusto organistico. I Tromboncini dei due Organi furono trasformati in Fagotto Bassi e Trombe Soprani, il Violoncello Soprani fu sostituito con un Flaugioletto e le Trombe Reali al Pedale con un Bombardone collocato su somiere proprio. Nel 1864 lo stesso De Lorenzi effettuò un altro restauro, rifacendo il somiere del Pedale unitamente a gran parte delle canne di legno. Dopo questi interventi rilevanti, per il resto del secolo furono effettuati soltanto degli sporadici lavori ai mantici, che nel 1908 (in occasione del restauro effettuato da Domenico Malvestio) furono sostituiti con uno a lanterna.

Durante all’invasione austro-ungarica del 1917-18, le canne metalliche dello strumento si salvarono dalla requisizione grazie ad una lettera inviata al Comando di Feltre, in cui l’organo veniva definito «un’opera d’arte d’eccezione, in particolar modo nel ripieno e mai rimpiazzabile con interventi della moderna arte organaria». La cattedrale era anche chiesa per la guarnigione.

Nel 1943 l’organo fu sottoposto ad un intervento di riforma da parte della ditta Zordan di Cogollo del Cengio, che comportò tra le varie modifiche l’aggiunta di una terza tastiera con realizzazione di una nuova consolle, la sostituzione di alcuni registri originali con altri di fattura industriale, il rifacimento delle trasmissioni (rendendole in parte pneumatiche) e dei somieri, ad eccezione di quello maestro. L’impegno contrattuale prevedeva di conservare entrambi i somieri callidiani, ma quello del secondo organo venne eliminato e al suo posto si utilizzò la parte posteriore del somiere maestro segato in due. Infine, l’alterazione visivamente più evidente consistette nell’asportazione delle due monumentali canne più gravi di facciata, il Fa ed il Sol di 12 piedi.

Negli anni 1979-1980 fu effettuato dalla ditta Fratelli Ruffatti di Padova un intervento di ricostruzione mirante a ripristinare l’organo realizzato da Gaetano Callido come si presentava nel 1767. Furono individuate e restaurate tutte le parti originali superstiti, ovvero circa i due terzi delle canne, le due tastiere, la pedaliera a leggio (antica anche se non originale), le due tavole delle registriere del Primo e Secondo organo munite in parte ancora dei cartellini originali e le tre ante di chiusura anteriore della secreta del somiere del Secondo organo con i relativi naselli. Il somiere maestro fu ricomposto, ripristinando i ventilabri ed i separatori eliminati, nonché tappando i fori in più praticati da Zordan. Le canne mancanti furono ricostruite sulla base di modelli callidiani, reimpiegando anche canne spurie ed altre attribuibili a De Lorenzi, mentre per il rifacimento degli altri elementi fu preso come modello l’organo Callido della chiesa di S. Maria in Colle a Montebelluna. Lo strumento fu infine rimontato nell’autunno del 1980 ed accordato con la collaborazione di Luigi Ferdinando Tagliavini.

In seguito al progressivo manifestarsi di significativi problemi strutturali e funzionali, tra i mesi di aprile e di novembre 2021 l’organo è stato oggetto di un ulteriore restauro effettuato dai F.lli Carrara di Rumo, con la fattiva collaborazione di Deniel Perer di Feltre, che ha comportato, oltre alle consuete operazioni e alla correzione delle criticità, l’impegnativo rifacimento “all’antica” delle due monumentali canne di 12’ della facciata e il ricollocamento nella posizione originaria di tutto l’impianto meccanico e fonico (somieri, catenacciature, etc.), nonché la ricostruzione della carpenteria interna, della consolle, degli sportelli dell’Organo Piccolo e del cornicione inferiore del fornice secondo modelli callidiani e testimonianze fotografiche antecedenti al 1943.

È stato possibile inoltre ritrovare il diapason originale, in riferimento al quale si è reso necessario il riallungamento di gran parte delle canne di tutto l’organo.

A cura di Andrea Alpagotti

 

Disposizione fonica

Organo Grande (II tastiera) e Pedale
Principale bassi
Principale soprani
Ottava
Decimaquinta
Decimanona
Vigesimaseconda
Vigesimasesta
Vigesimanona
Trigesimaterza
Trigesimasesta
Contrabassi
Ottave di contrabassi
Tromboni ai pedali
Voce umana
Flauto in VIII bassi
Flauto in VIII soprani
Flauto in XII bassi
Flauto in XII soprani
Cornetta
Tromboncini bassi
Tromboncini soprani
Violoncello bassi
Violoncello soprani
Organo piccolo (I tastiera)
Principale bassi
Principale soprani
Ottava
Decimaquinta
Decimanona
Vigesimaseconda
Vigesimasesta
Vigesimanona
Voce umana
Flauto in VIII bassi
Flauto in VIII soprani
Flauto in XII bassi
Flauto in XII soprani
Cornetta
Tromboncini bassi
Tromboncini soprani

Fonti

Oscar Mischiati, L'organo Callido della Cattedrale di Feltre, Patron Editore Bologna, 1981

Deniel Perer, L'organo G. Callido (1767) della Chiesa Concattedrale di Feltre. Storia e restauro, 2022

 

L'Organo Callido 1767 del Duomo di Feltre (BL)

Info tecniche:

Costruzione:

1767

Opus:

37-38

Restauri

  • Fratelli Ruffatti (Padova) (1980)
  • F.lli Carrara (Rumo, TN) e Deniel Perer (Feltre, BL) (2021)

Referente

Don Angelo Balcon, Parroco
04392312

Luogo

Feltre (BL)
Via Antonio Vecellio, 7
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